COLONNATA

Colonnata è una frazione del comune di Carrara, situata sulle pendici delle Alpi Apuane: è conosciuta in tutto il mondo per il suo lardo e per le cave di marmo bianco. Da diversi anni, a causa dell'elevato impatto paesaggistico e ambientale in un territorio ricco di biodiversità e geodiversità come quello delle Alpi Apuane, la filiera del marmo è oggetto di un'aspra battaglia ambientalista per la chiusura delle cave. Le origini di Colonnata risalgono all'insediamento, qui sorto intorno al 40 a.C., per l'alloggio degli schiavi destinati allo sfruttamento intensivo delle cave per l'impiego a Roma del marmo locale (detto marmo lunense dalla vicina colonia di Luni, fondata nel 177 a.C. dopo la sconfitta dei Liguri), in sostituzione dei più costosi marmi bianchi greci (pario e pentelico). Il nome dell'insediamento si riteneva derivare dal vocabolo latino columna, indicando il luogo in cui venivano estratte le colonne di marmo da inviare a Roma, ma l'origine del toponimo potrebbe essere ricollegata ai termini latini collis ("colle") o columen ("sommità"). Le cave potrebbero essere state utilizzate anche dai Liguri Apuani, i quali furono forse impiegati anche in seguito come esperti del lavoro di estrazione: tracce di attività estrattiva risalente al VI secolo a.C. sono infatti state rinvenute in località Fantiscritti e precisamente presso la "Fossa Carbonera". Da una lapide rinvenuta nel 1810 e che riporta i nomi dei consoli degli anni 16-22 d.C., sembra che l'insediamento fosse retto da decurioni e da un magister, tutti di origine servile, che dovevano sovraintendere ai lavori. Ulteriori notizie risalgono solo al XIII secolo, mentre la chiesa del borgo sembra risalire al XII secolo. È possibile tuttavia che Colonnata sia stata nell'alto medioevo una roccaforte difensiva per i popoli che si sono succeduti in queste zone (Bizantini, Goti e Longobardi). Nel XVI secolo le notizie riportano l'esistenza di 53 famiglie. Il borgo ha continuato a vivere, fino ad oggi, soprattutto dell'attività estrattiva. Vi venne introdotto, forse dai Longobardi, l'allevamento dei suini, favorito dalla ricca presenza di castagni e col tempo si sviluppò in particolare l'attività di trasformazione delle carni acquistate appena macellate, utilizzate come companatico dai cavatori, dando così inizio alla tradizionale produzione del celebre lardo. Il 24 agosto 1944, durante la seconda guerra mondiale, l'abitato fu bruciato dai nazifascisti.

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